Avviare la propria impresa a tempo parziale, una buona idea?

Creare la propria startup senza lasciare il lavoro salariato comporta numerosi vantaggi, in particolare durante le prime fasi dell’attività indipendente. Coniugare due attività implica tuttavia di circondarsi delle persone giuste e saper delegare. Consigli e testimonianze.

Un uomo davanti al computer prende appunti su un quaderno

"Ridare senso all’attività professionale e migliorare la propria gestione del proprio tempo sono tra i motivi più diffusi che spingono una persona a darsi all’imprenditoria. In alcuni ambiti, lavorare come impiegato significa accettare orari di lavoro molto pesanti e talvolta incompatibili con la vita di famiglia." Malgrado questa constatazione di Melanie Kovacs, fondatrice di Joypreneurs, una società di coaching in impresa con sede a Olten, gli svizzeri restano timorosi riguardo all’imprenditoria: solo il 9,1% della popolazione elvetica esercita come indipendente (dato del 2023). Le condizioni di un impiego salariato restano in effetti spesso vantaggiose e i rischi inerenti alla gestione di un’impresa non incitano a compiere il passo. Malgrado ciò, secondo il Global Entrepreneurship Monitor, lo scorso anno più della metà degli svizzeri (52,49%) vedeva delle opportunità di fare impresa nel proprio settore di attività, mentre circa il 45% si riteneva capace di lanciarsi nell’avventura.

Alcune persone decidono comunque di fondare la propria impresa, ma a tempo parziale, in parallelo con l’attività salariata. Per Cyril Déléaval, coach presso l’associazione GENILEM che accompagna le imprese innovatrici del bacino lemanico, si tratta di un mezzo per costruire il proprio business a poco a poco. "Costruire un’impresa può impiegare parecchi anni e il rischio di errore è importante durante le prime fasi. Prima di investirvi tutti i propri averi e il 2° pilastro può essere interessante avanzare a tappe, mantenendo inizialmente un impiego salariato. Ciò permette all’imprenditore di ricavarsi un posto sul mercato in modo più prudente. A lungo termine questo modo di procedere non esclude la possibilità di consacrarsi esclusivamente alla propria start-up in caso di successo, oppure di fare marcia indietro se il progetto fallisce."

Associarsi a un profilo complementare

Costruire il proprio business mantenendo allo stesso tempo la sicurezza dell’impiego è la sfida raccolta da Lassana Dioum, avocato associato presso lo studio legale PBM a Ginevra. Nel 2015 ha cofondato la piattaforma "iFluenz", che mette in collegamento i marchi con non meno di 25'000 influencer presenti sulle reti sociali. "L’avvento di Instagram ha creato nuove opportunità che bisognava cogliere."

Ma il giurista non si è lanciato da solo nell’avventura. Si è associato a Yann Benichou, un informatico in cui riponeva grande fiducia. "Oltre a unire le forze, ciò ci ha permesso di ripartire alcuni compiti in funzione delle nostre competenze. Siccome si tratta di una piattaforma con alto livello di automatizzazione dei processi, ciò mi ha anche consentito di continuare a svolgere pienamente la mia attività di avvocato fiscalista."

Automatizzare ed esternalizzare

Trovare un cofondatore non è stato facile. Sebbene sia possibile creare e mantenere un’impresa da soli, spesso conviene delegare alcuni compiti ad aziende esterne o affidandosi a strumenti digitali. "Le interfacce ‘no-code’ e le IA generative si rivelano molto utili per numerose funzioni, in particolare per la creazione di un sito internet o per la redazione rapida di testi di qualità, precisa Melanie Kovacs. Inoltre, talvolta è indispensabile esternalizzare alcuni compiti, come la contabilità."

Gestire bene il proprio tempo

Le persone che optano per un’attività indipendente cercano spesso una maggiore flessibilità negli orari di lavoro. "Coniugare due attività, una salariata e una indipendente, richiede tuttavia un senso acuto dell’organizzazione. Una cattiva gestione del tempo o dei compiti può portare al rischio di sovraccarico o di burnout", mette in guardia Cyril Déléaval. Per Melanie Kovacs, la fondatrice di Joypreneurs a Olten, si tratta di definire correttamente i propri obbiettivi e la clientela mirata: "Molti imprenditori, animati dal desiderio di accontentare una clientela ampia, accettano mandati troppo diversificati e troppo numerosi. Saper dire di no si rivela talvolta il miglior mezzo di resistere sul lungo termine."


Informazione

Sul Tema

Dovere di non-concorrenza nei confronti del datore di lavoro

Iscritto nel codice delle obbligazioni, il dovere di fedeltà verso il proprio datore di lavoro prevale anche nel caso in cui non sia stata stipulata alcuna clausola di non-concorrenza nel contratto di lavoro. "A priori, la questione non si pone per le persone che si lanciano in un settore diverso da quello della propria attività salariata, precisa Cyril Déléaval. Tuttavia, il datore di lavoro potrebbe ritenersi leso nel caso in cui un suo impiegato tragga profitto dalle medesime competenze o si rivolga a una stessa tipologia di clientela con un’attività in proprio."

Contare degli imprenditori tra i propri salariati può nondimeno rivelarsi molto interessante per alcuni datori di lavoro. "Ciò è vero in particolare per le imprese che lavorano regolarmente con dirigenti d’impresa, afferma Lassana Dioum, fondatore della piattaforma iFluenz. A titolo personale, la mia esperienza d’imprenditore mi aiuta per esempio a sentirmi più vicino a coloro che consiglio in qualità di avvocato."

Ultima modifica 03.04.2024

Inizio pagina

Notizie e informazioni per imprenditori e futuri imprenditori
https://www.kmu.admin.ch/content/kmu/it/home/attualita/tema-del-mese/2024/firmengruendung-in-teilzeit-eine-gute-idee.html