Il proprietario dell’azienda può modulare la fattura fiscale modificando il rapporto tra lo stipendio e i benefici della ditta. Spiegazioni.
Fino a un certo grado sono possibili anche ottimizzazioni fiscali tra il reddito privato (salario del proprietario dell'azienda) e l'utile dell'impresa: se l'azienda prevede una perdita o si trova a un livello di crescita basso può risultare sensato ridurre i propri prelievi (salario, dividendi, interessi ecc.).
Conseguenza: l'imprenditore paga meno imposte come persona privata a causa del reddito più basso. Inoltre l'impresa non finisce in zona perdite e può dunque evitare di dare un'immagine negativa al pubblico. I prelievi privati più bassi devono però mantenersi in un rapporto ragionevole con lo sviluppo del patrimonio e con le spese di mantenimento.
Al contrario: se l'azienda prevede di riportare un utile, l'imprenditore può nuovamente alzare il proprio reddito privato. Così egli paga privatamente più imposte, ma in compenso l'utile imponibile dell'azienda risulterà minore.
Salari eccessivamente alti non vengono accettati dalle autorità fiscali. Essi valgono come distribuzione dissimulata di utile e vengono aggiunti come utile aziendale supplementare.
Al fine di evitare difficoltà di questo tipo, i prelievi di salario dovrebbero mantenersi entro i limiti consueti del relativo settore e in un rapporto ragionevole con la capacità finanziaria dell'impresa.