Molti imprenditori preferiscono la ditta individuale. Dal punto di vista giuridico, questa forma è consigliata quando una singola persona svolge un’attività commerciale.
La ditta individuale è ideale per le attività strettamente legate al titolare. Le aziende commerciali locali optano spesso per questa forma giuridica, così come coloro che esercitano una professione liberale, come ad esempio gli architetti, gli ingegneri, gli avvocati o i medici. Questi ultimi sono tuttavia per la maggior parte degli "indipendenti senza impresa", le cui attività sono in linea di principio esenti dall’obbligo di iscrizione al registro di commercio, contrariamente a quelle di una ditta individuale.
Un'iscrizione facilitata
Una ditta individuale può essere fondata in modo molto semplice. L'attività può iniziare rapidamente con costi limitati di costituzione. In linea di principio, viene richiesta solo l'iscrizione nel registro di commercio. Il versamento di un patrimonio di base fisso non è obbligatorio. Inoltre, la doppia imposta sull'utile può essere evitata.
Per quanto riguarda le assicurazioni sociali, è bene sapere che i fondatori di ditte individuali godono, in generale, dello statuto del lavoratore autonomo. Sono quindi in gran parte responsabili della previdenza.
Per ottenere lo statuto di lavoratore autonomo, gli imprenditori possono fare domanda presso l'AVS nel luogo o nel campo di esercizio. Le condizioni di rilascio variano a seconda dei settori. La cassa esaminerà il caso in questione e chiederà i giustificativi necessari. Nel settore della costruzione (imbianchini, muratori) o del trasporto (conducenti di taxi ad esempio) è la SUVA che rilascia lo statuto di lavoratore autonomo. Solo una volta ottenuto il permesso dalla SUVA, i fondatori possono fare domanda presso l'AVS nel luogo o nel campo di esercizio.