La valutazione dei prodotti di una società deve essere realizzata in modo rigoroso. Le SA devono seguire il principio del valore più basso.
La valutazione di macchinari, veicoli, scorte di prodotti o partecipazioni non può essere effettuata dall'impresa in maniera completamente libera. Il conto di esercizio (espressione legislativa per il conto dei profitti e delle perdite) e il bilancio, stando all'art. 959 CO, vanno allestiti "secondo i principi generalmente ammessi dalla pratica commerciale, in modo completo e chiaro", al fine di offrire agli interessati una visione affidabile della situazione economica dell'azienda.
Pertanto gli attivi devono essere esposti al massimo col valore cui corrispondono per l'impresa al momento del bilancio.
Le società anonime devono adottare il principio del valore minimo e valutare i propri impianti, materie prime e titoli al massimo alle spese d'acquisto e di fabbricazione sotto deduzione degli ammortamenti necessari. Se il prezzo d'acquisto di materie prime o titoli è superiore al loro valore di mercato attuale, allora si può compilare il bilancio al massimo con tale valore di mercato.
Il principio più importante è dunque la cautela nell'allestimento del bilancio. La ditta non dovrebbe essere rappresentata in modo tale da risultare più ricca di quanto non lo sia in realtà. In caso di dubbio, meglio presentare dunque attivi e profitti più bassi e debiti e spese più elevati.
Una delle conseguenze è il cosiddetto principio di realizzazione: gli utili possono essere iscritti solo se sono stati realmente realizzati con la vendita di un attivo. Per questo motivo, le società anonime, ad esempio, possono iscrivere le merci nel bilancio al massimo al prezzo d'acquisto fino alla loro vendita.