Nuovi accordi facilitano il lavoro a domicilio dei frontalieri

Un cartello stradale riporta la scritta "Schweiz" e lo scudo svizzero.

(31.05.2023) La Svizzera ha recentemente adattato il quadro normativo dei lavoratori frontalieri. Con la Francia è stato siglato un accordo sull’imposizione mentre un altro accordo sulle assicurazioni sociali dovrebbe permettere di allentare le regole per i lavoratori residenti in Germania e in Austria.

Dal 1° gennaio 2023, i lavoratori frontalieri francesi possono esercitare fino al 40% della loro attività annuale in telelavoro, senza che il loro regime d’imposizione venga rimesso in discussione. Fino al 2020, il limite era fissato al 25% del tempo di lavoro.

Dall’inizio della crisi sanitaria, le misure di restrizione instaurate a partire dal maggio 2020 da una parte e dall’altra della frontiera avevano spinto i due paesi a concordare un accordo transitorio, in modo da evitare che i lavoratori confinati a casa dovessero modificare il loro regime fiscale. Prolungato più volte, l’accordo è infine venuto a cadere nel 2022.

Tuttavia, l’accordo franco-svizzero non prevede alcun cambiamento per quanto concerne l’assoggettamento alle assicurazioni sociali. In virtù del diritto europeo, chiunque eserciti più del 25% della propria attività in un determinato paese – ad esempio nel suo paese di residenza – deve essere soggetto al sistema di sicurezza sociale locale, indipendentemente dal fatto che il suo datore di lavoro si trovi in un altro Stato.

Sebbene durante la crisi sanitaria fosse stato instaurato un regime d’eccezione concernente l’assoggettamento alle assicurazioni sociali, esso avrà fine il 30 giugno 2023.

La Confederazione si è tuttavia detta intenzionata a siglare un accordo con alcuni paesi dell’Unione europea (UE) e dell’Associazione europea di libero scambio (AELS), fra i quali la Germania e l’Austria. Questo nuovo accordo prevede di rivedere al rialzo la percentuale d’attività massima al di sotto della quale l’impiegato può restare soggetto alle assicurazioni locali dello Stato in cui si trova il suo datore di lavoro. Questa quota verrebbe pertanto rialzata al 50% al posto dell’attuale 25%.

A partire dal 1° luglio 2023, un frontaliere tedesco o austriaco dovrebbe pertanto poter effettuare fino al 49,99% della sua attività a domicilio, restando comunque soggetto alle assicurazioni sociali elvetiche.


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Ultima modifica 31.05.2023

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