
(05.02.2025) Uno studio condotto dal Politecnico federale di Zurigo e della ZHAW ha analizzato la resilienza del sistema di approvvigionamento energetico svizzero. In caso di riduzione del 70% delle importazioni di elettricità, il paese potrebbe coprire il proprio fabbisogno per un anno senza dover ricorrere a misure straordinarie.
Gli esperti si sono basati su un modello in cui il 55% della domanda di energia elettrica viene coperta dall’energia eolicae dal fotovoltaico e il restante 45% dall’energia idroelettrica e dalle importazioni di corrente a basso costo, in accordo con gli obiettivi climatici. Questo sistema è poi stato sottoposto a diversi scenari in modo da testare la sua resilienza in caso di drastico calo delle importazioni di gas ed elettricità. Secondo i risultati della ricerca, il paese potrebbe resistere a una diminuzione del 70% delle importazioni sull’arco di un anno senza ulteriori misure.
In caso di riduzioni più importanti (del 90% o 100%), le soluzioni di crisi più praticabili sul piano economico dovrebbero essere garantite dalle centrali a gas e a carburanti liquidi "di riserva". I costi di costruzione di questi impianti a energia fossile sarebbero moderati. Il loro funzionamento risulterebbe però costoso a causa dell’installazione di sistemi di cattura del CO2, necessari per mantenere il livello delle emissioni nette a zero entro il 2050.
Secondo le proiezioni dello studio, la costruzione di nuove centrali nucleari diventerebbe redditizia soltanto in uno scenario estremo: l’interruzione totale delle importazioni ogni due anni, senza gas disponibile. Per quanto concerne l’idrogeno verde, il suo contributo massimo non supererebbe i 2,5 TWh, pari al 3% della domanda interna.
I bacini idroelettrici costituiscono un pilastro fondamentale della sicurezza energetica svizzera, con una capacità di stoccaggio di 9 TWh. Lo studio evidenzia inoltre il ruolo determinante del gas. Se le importazioni di questo combustibile restano possibili in periodo di crisi, il gas diventa infatti la soluzione da privilegiare, malgrado gli elevati costi di cattura del CO2.
Ultima modifica 05.02.2025