(11.10.2023) Il commercio al dettaglio sta fronteggiando la forte concorrenza transfrontaliera. Secondo le recenti analisi della Swiss Retail Federation sulle transazioni con carte di debito e credito, gli acquisti all’estero sono aumentati del 10,2% nel primo semestre 2023 rispetto all’anno precedente.
Secondo le stime di questa associazione, ogni anno oltre 8,5 miliardi di franchi vengono spesi nei paesi limitrofi per via del turismo degli acquisti. Questo spostamento verso i commerci esteri è particolarmente vigoroso nei cantoni di frontiera come Basilea Città, Basilea Campagna, Ginevra, Giura, Neuchâtel, San Gallo e il Ticino.
La situazione preoccupa i rappresentanti del commercio al dettaglio, i quali reputano che il turismo degli acquisti sia favorito dagli incentivi fiscali. Infatti, i consumatori che importano merci estere nel limite della franchigia secondo il valore di CHF 300 possono farsi rimborsare l’IVA estera senza però dover pagare l’IVA in Svizzera. L’associazione propone di ridurre la franchigia secondo il valore a CHF 50, in modo da allineare il livello di tassazione elvetico a quello applicato in Germania.
Secondo uno studio dell’Università di San Gallo, l’abbassamento della franchigia secondo il valore a CHF 50 comporterebbe una riduzione del 33% circa degli acquisti all’estero. La Swiss Retail Federation invita a sostenere la competitività dei commerci al dettaglio, che reputa essenziale per la loro sopravvivenza, in particolare nelle regioni limitrofe summenzionate. Propone in particolare di riformulare le normative in modo da non svantaggiare gli attori locali rispetto alla concorrenza estera.
L’associazione raggruppa 1'600 commercianti, i quali realizzano un fatturato totale di 23 miliardi di franchi e impiegano circa 58'000 dipendenti.
Ultima modifica 11.10.2023
