Forte impatto della formazione sugli importi dei salari

Sei persone durante una riunione professionale.

(25.01.2023) Il reddito mediano aumenta sensibilmente tra i lavoratori cha hanno conseguito una formazione professionale superiore (FPS). Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), sei anni dopo l’ottenimento del loro diploma, questi lavoratori ricevono un salario mediano di CHF 7'800.

Lo studio condotto dall’UST è incentrato su persone formatesi tra il 2013 e il 2021. Per la prima volta, l’indagine ha permesso di valutare l’evoluzione del reddito di questi impiegati, a partire da cinque anni prima dell’ottenimento di un diploma FPS e continuando fino a sei anni dopo. Questo reddito mediano aumenta globalmente di CHF 2'500, che corrispondono a un incremento del 46% sull’arco di undici anni.

Il termine "FPS" include tre tipi di formazione: Diploma federale (DF), Attestato professionale federale (APF) e Diploma di scuola superiore specializzata (SSS). I risultati mostrano che il DF permette di accedere, sei anni dopo il suo conseguimento, a un reddito mediano di CHF 10'100, ovvero un incremento del 58% rispetto al reddito mediano di cinque anni prima dell’ottenimento del diploma stesso. L’APF e l’SSS offrono, rispettivamente, un reddito mediano di CHF 7'800 (+45%) e di CHF 7'500 (+53%).

Tuttavia, l’aumento del reddito mediano varia a seconda del settore. Per i possessori di un diploma SSS, il settore più redditizio è quello di "gestione e amministrazione" (CHF 8'700). Per i diplomati con un APF, si tratta di "finanza, banche e assicurazioni" (CHF 8'200) e per il DF del settore "contabilità, marketing e segreteria" (CHF 11'700).

Al contrario, il settore "servizi alla persona" è quello in cui i titolari di un diploma FPS percepiscono il reddito mediano più basso: CHF 6'300 per i diplomati SSS e CHF 6'700 per i diplomati APF.

Inoltre, anche tra i titolari di un diploma FPS si osservano differenze reddituali tra donne e uomini. La differenza tra il reddito mediano dei due gruppi ammonta a quasi CHF 1'100 per un posto a tempo pieno, ovvero una differenza del 16%, di cui solo la metà circa è imputabile a una differenza tra i settori di studio.