(27.02.2019) La Svizzera ha registrato un leggero incremento del numero di fallimenti per insolvenza lo scorso anno. Secondo la società d’analisi dei dati Bisnode, 4'813 imprese hanno dichiarato fallimento tra gennaio e dicembre 2018, un numero in aumento del 2% rispetto all’esercizio precedente.
L’aumento del numero di fallimenti varia da una regione all’altra. Particolarmente toccate, la Svizzera Nordoccidentale (+9%) e la Svizzera orientale (+8%) accusano gli incrementi più importanti in un anno. Al contrario, il numero di fallimenti è diminuito nelle regioni di Zurigo (-6%) e la Svizzera Sudorientale (-1%).
A livello cantonale, la progressione dei fallimenti è stata particolarmente forte in Appenzello interno (+67%) e Appenzello esterno (+38%), a Neuchâtel (+36%), Nidvaldo (+30%) ed anche a Sciaffusa (+29%). Al contrario, Obvaldo (-21%), i Grigioni (-11%) e Vaud (-2%) se la sono cavata bene.
L’edilizia, l’artigianato e il settore alberghiero sono particolarmente esposti al rischio di fallimento; contrariamente alle attività di servizi nella sanità e nell’educazione, così come l’immobiliare. Per limitare il pericolo del fallimento, gli autori dello studio consigliano di verificare la solvibilità dei clienti debitori.
Nel suo studio, Bisnode presenta anche delle cifre inerenti le creazioni d’imprese. Con 43'185 nuove iscrizioni al registro di commercio, l’anno 2018 segna un leggero calo rispetto al 2017 (43'393). La Svizzera centrale (+6%) e il Ticino (+2%) sono le sole regioni a vantare un’evoluzione positiva nelle aperture di società.
Con 4'312 nuove società registrate, il settore dei servizi per le imprese è stato il più dinamico, seguito dai settori della consulenza fiscale e d’impresa, dall’artigianato e dal commercio al dettaglio.
Ultima modifica 27.02.2019
