(14.04.2021) Nel recente rapporto destinato ai suoi Stati membri intitolato "The Digital Transformation of SMEs", l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) mette in risalto i vantaggi della digitalizzazione per le piccole e medie imprese.
Veri e propri motori economici, vettori di posti di lavoro e cemento di una società sostenibile, le PMI occupano un posto centrale nell’economia dei paesi membri dell’OCSE, di cui fa parte la Svizzera. Essi accusano però un certo ritardo nell’ambito della digitalizzazione. Una situazione che preoccupa l’organizzazione in quanto questo accresce le disparità tra le persone, le regioni e le imprese. La digitalizzazione delle PMI è pertanto una priorità politica assoluta.
Mentre le PMI competono con le grandi aziende nella vendita online, nella gestione dei social network e nell’interazione con lo Stato, il gap si allarga quando si parla di applicazioni digitali più sofisticate come l’analisi dei dati o la condivisione attraverso il cloud. Strumenti di questo tipo offrono però un vero plus valore in seno alle società che li implementano.
La crisi del COVID-19 è stata un acceleratore per la digitalizzazione delle PMI. Secondo certe proiezioni globali, circa il 70% delle piccole e medie imprese annuncia di aver incrementato il proprio utilizzo degli strumenti digitali. Nella maggior parte dei casi, i vantaggi si fanno vedere rapidamente.
Di fronte a questa ondata di digitalizzazione, i rischi legati alla cybercriminalità sono aumentati proporzionalmente. Pur essendo meno a rischio, dato un volume di dati minore, le PMI devono tener conto de questa problematica al momento del passaggio al digitale ed investire nella sicurezza digitale.
Aiutate dai governi, le PMI devono capire l’importanza della digitalizzazione per il loro futuro, secondo l’OCSE. In un mondo dalla forte competitività, i vantaggi di una procedura di questo tipo sono numerosi e dovrebbero convincere chiunque ad interessarvisi, salendo sul treno in corsa.
Ultima modifica 14.04.2021
