L’imprenditore dovrebbe tenere da solo la propria contabilità solo se dispone delle risorse necessarie, in particolare di tempo e di personale.
Se convenga di più occuparsi della contabilità da sé o affidarla a specialisti esterni, dipende da diversi fattori, per decidere può essere utile posarsi le seguenti domande:
- c'è qualcuno all'interno della ditta con le conoscenze necessarie, che abbia una sufficiente rete di contatti e che sia disposto a intraprendere una formazione continua?
- Questa persona dispone - soprattutto nella fase di costituzione - del tempo, dell'energia e della voglia necessari per occuparsi della contabilità?
- Non sarebbe più sensato concentrarsi sull'attività principale?
Anche forme miste sono possibili e relativamente economiche; ad esempio, le parti che richiedono più tempo, ma che sono meno complesse, possono essere sbrigate all'interno dell'azienda, mentre i compiti più complessi quali il conto annuale, il rendiconto d’imposta e la contabilità salariale, invece, possono essere affidati a un ufficio fiduciario esterno.
La scelta del fiduciario costituisce una decisione importante. Deve sussistere un rapporto di fiducia col fiduciario, poiché quest'ultimo ha accesso alle informazioni più “riservate” dell'azienda e può fungere anche da consulente. Di norma nascono dei rapporti d'affari pluriennali. Un criterio qualitativo per la scelta del fiduciario può essere quello dell'appartenenza di quest’ultimo a un'associazione di categoria.