Il commercio al dettaglio in calo

Un carrello in un negozio di alimentari.

(16.10.2019) I redditi dei commercianti al dettaglio svizzeri hanno accusato un calo al mese di agosto 2019. Corretti delle variazioni stagionali, essi sono diminuiti dell’1,6% rispetto al mese di luglio, indica l’Ufficio federale di statistica (UST).

La flessione dei fatturati del commercio al dettaglio è un po’ meno marcata sull’arco dell’anno. Essa raggiunge l’1,3% in termini nominali e l’1,4% in termini reali, ovvero tenendo conto del rincaro.

Sempre su scala annuale, ma senza le stazioni di servizio, le vendite del commercio al dettaglio sono diminuite dello 0,7%, tenendo conto dell’effetto dei giorni feriali e festivi e in termini nominali (diminuzione reale: 0,9%). Per quanto concerne la variazione rispetto al mese precedente, questo calo si stabilisce all’1,4% in termini nominali e all’1,5% in termini reali.

Il commercio delle derrate alimentari, bevande e tabacchi ha visto il suo fatturato diminuire dello 0,4% in termini nominali (reali: -0,8%). Rispetto al mese di luglio, la flessione è dell’1% in termini nominali e reali. Per quanto concerne il settore non alimentare, le vendite sono calate dell’1,2% in termini nominali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e dell’1% in termini reali. Su scala mensile, questo calo rappresenta il 2,1% in termini nominali e reali.

L’UST stabilisce la statistica del commercio al dettaglio sulla base di un campione di circa 4'000 società interpellate ogni mese. I fatturati mensili delle piccole imprese sono invece stabiliti trimestralmente. I risultati presentati sono provvisori.


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Ultima modifica 16.10.2019

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