Diversi settori in balia del rischio di fallimento

(01.11.2023) I casi di insolvenza sono aumentati dell’8% nei primi tre trimestri dell’anno 2023, secondo lo studio di consulenza Dun & Bradstreet. Tra l’1° gennaio e il 30 settembre 2023, sono 3'845 le imprese che hanno dovuto depositare il bilancio in Svizzera, rispetto alle 3'552 dello stesso periodo del 2022.

Secondo gli autori dello studio, il rischio di insolvenza varia fortemente a seconda del ramo di attività. L’industria del legno e del mobile ha registrato un numero di fallimenti tre volte superiore rispetto alla media. L’artigianato (2,3 volte superiore), il settore alberghiero e la ristorazione (2,3 volte superiore) e l’edilizia (2 volte superiore) costituiscono i settori più esposti.

Al contrario, il settore della gestione e dell’intermediazione immobiliare ha registrato un numero di fallimenti quasi tre volte inferiore (0,4) rispetto alla media, mentre le società di holding e di investimento (0,5) così come gli studi d’architettura (0,5) circa due volte inferiore alla media. L’agricoltura, la selvicoltura e la pesca (1,1) e il commercio al dettaglio (1) si situano invece vicino alla media.

Ad eccezione della Svizzera centrale, dove il numero di fallimenti resta stabile, nessuna regione è stata risparmiata: il Mittelland (+17%) e il Ticino (+13%) restano i più colpiti, seguiti dalla Svizzera nordoccidentale (+11%) e dalla regione di Zurigo (+10%). Il fenomeno si rivela globalmente meno accentuato sull’Arco lemanico (+5%) – dove Ginevra registra addirittura un calo del 4% - così come nella Svizzera orientale (+5%).

L’aumento generale dei fallimenti si accompagna però a un leggero incremento delle creazioni d’impresa. Il rapporto recensisce 38'325 nuove iscrizioni al registro di commercio sui primi tre trimestri 2023, rispetto alle 37'091 del 2022 (+3%). Benché il fenomeno si osservi in tutte le regioni, è particolarmente evidente nella Svizzera nordoccidentale (+7%) e nella Svizzera orientale (+6%), mentre resta quasi nullo in Ticino (+0,5%). Va sottolineato che a settembre il numero di creazioni di società è diminuito del 4% su scala annuale.