Sviluppata per facilitare le fasi di test e di creazione di prototipi, la stampa 3D si è poco a poco democratizzata, al punto di interessare un numero crescente di PMI. Con quali vantaggi e quali limiti?

Trent’anni dopo l’arrivo delle prime stampanti 3D il processo si basa ancora sul principio della produzione additiva. Creato il modello digitale dell’oggetto, questo viene stampato grazie alla sovrapposizione di strati successivi di uno o più materiali: polimeri, resine, plastiche, ma anche gessi speciali, metalli o materiali biocompatibili. Grazie a sistemi di modellizzazione e a tecnologie variate, le macchine disponibili al giorno d’oggi sul mercato permettono di ottenere dei livelli molto differenti di complessità, di dettaglio, di aspetto e di finitura.
Sul piano tecnico tutto è possibile, o quasi, dagli oggetti più semplici fino alle forme più complesse, spiega Lucien Hirschi, fondatore di Zedax SA, a La Neuveville: "Questi ultimi anni i fabbricanti come HP hanno messo a punto delle macchine di alta gamma che permettono di ottenere risultati straordinari in termini di colori, di forme, di mix di materiali, di trasparenza, di finiture." Modellini, pezzi di ricambio, strumenti, impianti e protesi, stampi, repliche di oggetti d’arte o di pezzi archeologici: il campo di applicazione della stampa 3D si amplia costantemente, spiega l’imprenditore che propone oggi i suoi servizi ad architetti, orafi, orologiai, meccanici …
I vantaggi della stampa 3D
Molto mediatizzato nel 2019, l’esempio degli elmi delle guardie svizzere del Vaticano ormai forniti dalla PMI zurighese 3D-Prototyp illustra i vantaggi della stampa additiva. Eseguiti in PVC, sono altrettanto resistenti ma più leggeri dei modelli in metallo (570 grammi invece di 2 chili) più rapidi da produrre (14 ore di fabbricazione invece di 130) e meno costosi (CHF 930 invece di CHF 2 000).
In un ambito molto diverso, anche Adrien Fankhauser è stato conquistato da queste qualità. Il fondatore di Go Choco, una PMI romanda specializzata nel pubblicizzare la cioccolata, utilizza la stampa 3D per produrre degli stampi personalizzati secondo i bisogni dei suoi clienti: slogan, disegni, logo … La tecnica gli permette un risultato di una precisione estrema. "Arriviamo a un livello di dettaglio di sedici micron sul modello iniziale in resina, sei volte meno dello spessore di un capello", spiega il dirigente. Stampate in 48 ore per meno di CHF 500 a modello, le matrici in tre dimensioni sono meno care e più rapide da creare rispetto agli stampi classici termoformati. Ciò permette a Go Choco di vincere in reattività e in competitività proponendo i suoi servizi a una clientela più ampia.
Dei limiti di cui tener conto
Se la stampa 3D non ha ancora sostituito alcune modalità di produzione più classiche è perché restano da risolvere alcune sfide. La prima, di tipo culturale, si affievolisce progressivamente. "Le macchine e gli strumenti software diventano più facili da utilizzare e i nostri clienti sono maturati", afferma Lucien Hirschi.
La seconda è relativa alla strategia adottata a lungo dai fabbricanti di stampanti 3D. "Molti hanno cercato di proteggersi dai propri concorrenti obbligando i propri clienti a rifornirsi presso di loro in materie prime, vendute a caro prezzo. Tenuto conto delle spese di manutenzione e di assistenza, produrre in grandi numeri non è per forza vantaggioso." Altro limite, che sta tuttavia venendo meno con l’evoluzione delle macchine: le dimensioni dei pezzi prodotti, a lungo limitata ai piccoli volumi.
Una tecnologia indicata per le piccole serie
Le grandi imprese che adottano la stampa 3D in produzione sono ancora rare. Ma alcune PMI svizzere hanno già compiuto il passo della fase del prototipo utilizzandola per stampare delle piccole quantità di prodotti piuttosto specifici. È il caso dell’ottico Viu che ha innovato nel 2019 proponendo ai propri clienti una linea di montature su misura stampate in 3D, la collezione Archétypes. Per il suo direttore, Kilian Wagner, questo posizionamento originale è prima di tutto un modo di rispondere alle richieste di una clientela in cerca di novità. "La stampa 3D ci permette di produrre delle montature leggere e flessibili dal design unico, adattate alle caratteristiche del viso di ogni cliente." Se questa tecnologia non permette di ridurre il prezzo medio della linea Archétype, le montature sono però consegnate al negozio in meno di dieci giorni, più rapidamente rispetto al passare dalla fabbricazione manuale che può necessitare fino a quattro mesi.
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La questione del costo
I privati possono trovare sul mercato dei modelli 3D con prezzi a partire da meno di CHF 500. Le necessità proprie all’uso professionale rincarano tuttavia il prezzo delle macchine. Questo può variare da CHF 30 000 per delle macchine di primo prezzo a CHF 300 000 per dei modelli di alta gamma e fino a un milione per alcune stampanti molto specifiche. Se le imprese specializzate come Zedax possiedono un parco di stampanti performanti che permettono loro di proporre dei prodotti e dei servizi B2B (concetto, realizzazione, formazione …), le PMI orientate B2C hanno interesse invece a misurare in modo preciso il proprio investimento. Dove Go Choco ha investito CHF 150 000 nella stampante che gli permette di proporre degli stampi personalizzati, Viu preferisce invece delegare la realizzazione delle proprie montature personalizzate a un subappaltatore. Esistono in parallelo anche altri modelli per le imprese che desiderano adottare l’uso delle stampanti 3D, tramite offerte di leasing o di noleggio che permettono di evitare costi di manutenzione e di formazione troppo alti.
Ultima modifica 01.04.2020