(18.09.2019) I prezzi non hanno subito importanti variazioni durante l’estate. Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), l’indice dei prezzi al consumo resta invariato in agosto su scala mensile, mentre quello dei prezzi alla produzione e all’importazione diminuisce solo dello 0,1%.
La stabilità a 102,1 punti da un mese all’altro è dovuta in particolare al compensarsi a vicenda di tendenze opposte. Le tariffe aeree, i viaggi forfetari internazionali e quelle dei servizi ospedalieri stazionari sono, ad esempio, diminuite in agosto. Al contrario, i prezzi dell’abbigliamento, delle calzature e anche quelli degli affitti delle abitazioni sono rincarati.
Su scala annuale però, il rincaro ammonta allo 0,3% al mese di agosto 2019. I prodotti indigeni hanno subito un aumento dello 0,4% rispetto ad agosto 2018. I prodotti importati subiscono invece una variazione di +0,1%. Lo zoccolo dell’inflazione (ovvero un totale senza prodotti freschi e stagionali, energia e carburanti) è aumentato dello 0,4% in un anno.
Parallelamente, i prezzi alla produzione e all’importazione si sono contratti dello 0,1% nel luglio 2019 rispetto al mese precedente e dell’1,7% su scala annuale. L’indice ammonta ormai a 101,6 punti. Secondo l’UST, questa evoluzione deriva soprattutto dal calo dei prezzi alla produzione dei rottami di ferro e dei prodotti petroliferi. Gli orologi sono pure divenuti meno cari. All’importazione, il prezzo dei metalli e dei semilavorati in metallo è calato, così come quello dei frutti a semi e a nocciolo.
Ultima modifica 18.09.2019
