(12.06.2019) L’ottimismo dei direttori finanziari (CFO) delle imprese svizzere è in leggero calo dall’inizio dell’anno. Al secondo trimestre, solo il 53% reputa che le prospettive economiche elvetiche saranno positive nei prossimi dodici mesi, secondo l’ultima edizione del Deloitte CFO Survey.
Questo risultato, in calo per il secondo trimestre consecutivo, resta comunque al di sopra della media pluriennale del 51%. Esso indica un clima di prudenza da parte della imprese svizzere, che temono di subire il rallentamento economico dei loro vicini commerciali della zona euro.
Malgrado queste prospettive, i direttori finanziari interpellati continuano a puntare sulla crescita e l’83% spera addirittura in un incremento dei fatturati delle loro società. Per sostenere questa evoluzione positiva il prossimo anno, quasi quattro CFO su cinque includono la trasformazione digitale nella loro strategia. La messa in commercio di nuove prodotti (75%), la riduzione dei costi (76%), la conquista di nuovi mercati (48%) sono altri possibili parametri di questa strategia di espansione.
Un altro indicatore incoraggiante di questa inchiesta è il fatto che le imprese desiderino continuare ad assumere personale, contrariamente a quelle dei paesi europei limitrofi. Esse vogliono progredire nella loro crescita favorendo la loro politica d’investimenti.
I rischi geopolitici sono ora la ragione principale del calo della fiducia dei CFO. Questa situazione è dovuta essenzialmente alla mancanza di chiarezza sulla futura Brexit e le sue possibili conseguenze. Il calo della domanda in Svizzera, così come la cybercriminalità, danno pure dei grattacapi ai direttori finanziari. La forza del franco svizzero e la mancanza di personale qualificato non sono invece più motivi d’inquietudine, contrariamente alla fine dello scorso anno.
Ultima modifica 12.06.2019
