"I dirigenti temporanei sono più incentivati a dare il massimo"

La situazione economica delle imprese, caratterizzata da mercati sempre più instabili e da una manodopera qualificata e sempre più attenta all’equilibrio tra vita professionale e vita privata, spinge le PMI a orientarsi verso dirigenti ad interim.

Constatando che molte PMI avevano bisogno di profili competenti nella loro direzione, senza aver però un posto permanente a tempo pieno da poter proporre, Philippe Thévenot ha fondato con la moglie Katja la società Chiefs on Demand. La piattaforma funge da intermediario tra le PMI e i dirigenti in «time sharing» (tempo parziale), qualunque sia il loro settore d’attività. Costituita nel 2016, la società con sede a Rolle (VD) lavora con circa 40 imprese e 100 dirigenti, di età compresa tra i 32 e i 65 anni. Incontro con Philippe Thévenot.

In che modo sono cambiati i bisogni delle imprese negli ultimi anni?

Philippe Thévenot: Oggi una PMI deve poter rispondere quasi alle stesse esigenze di una grande azienda, avendo però meno risorse a disposizione. Esiste, ad esempio, un bisogno crescente di competenze nel campo dell’informatica e delle nuove tecnologie. Molte PMI dovrebbero anche disporre di un dirigente ma non hanno il volume di lavoro necessario per una posizione permanente a tempo pieno. Sono rari i direttori che accettano un impiego a tempo parziale. Oggigiorno diverse società devono inoltre rispondere a oneri amministrativi alquanto gravosi. Pertanto la soluzione migliore consiste nel condividere, ovvero nell’avere dei posti di direzione ad interim, che vengono assegnati a professionisti competenti tramite un mandato per una missione puntuale e delimitata.

Le imprese possono richiedere più dirigenti temporanei per diversi posti?

Thévenot: Si possono distinguere due scenari. Generalmente, si tratta piuttosto di imprese che hanno bisogno di un dirigente finanziario e organizzativo. Aprire una posizione di questo tipo resta una tappa indispensabile per rendere competitiva un’azienda. In alternativa, alcune imprese possiedono una piccola squadra con bisogni limitati – una squadra commerciale da gestire per mezza giornata a settimana, ad esempio – e che necessita di un punto saldo, che un direttore in «time sharing» può fornire. Certi compiti, ad esempio nell’informatica o nella tecnologia, possono essere subappaltati ma diventa sempre più importante sviluppare una strategia propria all’impresa in questo ambito. Certe PMI fanno però interamente affidamento sul responsabile del servizio, creando di fatto una posizione ibrida che può rivelarsi problematica dato che questa figura non ha solitamente alcun potere decisionale nell’impresa. Una soluzione di gestione condivisa dei dirigenti come quella che propone Chiefs on Demand può dunque rivelarsi interessante in questi ambiti.

È ragionevole avere un gran numero di dirigenti temporanei nella propria impresa? Non si rischia di perdere coerenza?

Thévenot: Immagino a fatica un’azienda in cui tutti i dirigenti lavorano in «time sharing». In tal caso, la direzione rischia di non essere radicata nell’impresa. Per mantenere un’identità stabile e la qualità dei prodotti o dei servizi ad un livello elevato, è necessaria una certa continuità all’interno della squadra dirigente. Tuttavia oggigiorno, un sistema di condivisione può senz’altro essere preso in considerazione per dei posti strategici. Ogni PMI deve definire quali funzioni sono coinvolte e in che misura.

Si sta andando verso una generalizzazione di questa pratica?

Thévenot: Senza dubbio. Innanzitutto, la volatilità dei mercati e la fine del contratto di lavoro come lo conosciamo dalla rivoluzione industriale fanno sì che non vi sia altra scelta. D’altro canto, la digitalizzazione dei processi, con ad esempio l’utilizzo generalizzato del cloud e tutta una serie di strumenti online, ha già sostituito alcuni compiti di grande importanza – talvolta a scapito della sicurezza dei dati. Anche per quanto concerne le risorse umane, si sta assistendo a un’evoluzione fondamentale con un crescente bisogno di trovare competenze di alto livello, proponendo al contempo una certa flessibilità a livello delle funzioni di direzione. Pertanto, anche le persone diplomate che aspirano a una carriera tendono ad accordare più importanza all’equilibrio tra tempo di lavoro e tempo libero e alla diversificazione delle proprie attività.

Quali sono i punti di forza che i dirigenti temporanei possono far valere rispetto a dei dirigenti permanenti?

Thévenot: Innanzitutto, i dirigenti temporanei sono più incentivati a dare il massimo, perché se i loro risultati si rivelano insoddisfacenti, è probabile che la collaborazione si concluda rapidamente. Inoltre, questi profili lavorano in più posti contemporaneamente e questo permette loro di avere una visione più globale e di poter apportare uno sguardo nuovo su certe problematiche, al pari dei consulenti.

Perché i dirigenti scelgono di combinare diversi posti a tempo parziale?

Thévenot: I primi dirigenti con cui abbiamo lavorato non avevano altra scelta. Generalmente, si trattava di quadri superiori sulla cinquantina che, per via della loro età e della loro esperienza, risultano costosi e faticano pertanto a ritrovare un posto permanente. Ora abbiamo a che fare anche con dirigenti più giovani, di età compresa tra i 35 e i 50 anni, che hanno già effettuato una parte della loro carriera e che si rimettono in questione, spesso a seguito di riorganizzazioni avvenute durante la pandemia. Dopo 15 o 20 anni di carriera in un posto dirigenziale, molte persone si trovano in una situazione economica che permette loro di consacrare una parte del loro tempo a un’altra attività professionale meno redditizia o a un progetto personale che sta loro a cuore. Constatiamo anche un bisogno di trovare un equilibrio tra vita privata e vita professionale tra i dirigenti che appartengono alla generazione più giovane.


Informazione

Biografia

Philippe Thévenot, fondatore di BP2M, di cui fa parte la piattaforma Chiefs on Demand

Contabile di formazione, Philippe Thévenot si orienta presto verso la vendita e poi verso lo sviluppo commerciale nel settore informatico. Dopo aver lavorato per Sopra a Ginevra, trascorre dieci anni negli Stati Uniti per lavorare nel settore delle tecnologie di trivellazione petrolifera. Torna nella regione lemanica all’inizio degli anni 2000, lavorando per diversi posti di direzione, in particolare presso TSA Telecom e swisspro, fino a fondare con la moglie Katja la società BP2M, di cui fa parte la piattaforma Chiefs on Demand.

Ultima modifica 16.11.2022

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