Gestire bene la propria impresa significa anche sapersi preservare. Come riuscirci rimanendo performanti? Spiegazioni di Maxime Morand, consulente in leadership.
Il fenomeno del burn-out viene spesso associato agli impiegati e poco ai dirigenti. Ciononostante, la loro eccellente capacità di resistere allo stress e alla pressione può in certi casi ritorcersi contro di loro. In caso di esaurimento professionale, non è soltanto la salute dell’individuo che è in pericolo, ma anche quella dell’impresa. Una presa di coscienza e delle azioni preventive possono rivelarsi fondamentali. Come riuscire ad ottimizzare il proprio tempo e le performance della propria PMI, preservando al contempo sé stessi? Risposta di Maxime Morand, consulente in leadership.
Per un dirigente è talvolta difficile trovare un equilibrio tra vita privata e professionale. Come riuscirvi?
Maxime Morand: Questo antagonismo tra piacere e lavoro è secondo me una fonte di sofferenza. Ho potuto osservare che la maggior parte dei dirigenti di PMI investe talmente tanto nella propria impresa che finisce per identificarvisi. Si tratta di uno stress imprenditoriale positivo, ma è importante sapersi risparmiare per evitare il burn-out. E per questo, vi è solo una cosa da fare: rifugiarsi regolarmente nella propria zona di comfort. Può trattarsi di qualsiasi attività, come ad esempio le passeggiate, basta che il dirigente posso rigenerarsi regolarmente per conto proprio, completamente disconnesso dal mondo esterno. Una regolare buona gestione del tempo si rivela pure essenziale.
Cosa intende?
Morand: Frazionare la propria giornata e ripartirla su blocchi è una buona tattica. Bisognerebbe, ad esempio, evitare di pianificare una riunione di prima mattina perché quello è il momento in cui si è generalmente più vigili. È pertanto preferibile occuparsi della produzione e delle decisioni. Io utilizzo anche delle tabelle di gerarchia visiva. Esse sono composte da due assi, l’urgenza e l’importanza, e invito il dirigente a riempire le caselle tramite post-it. Questo strumento ha due vantaggi principali: offre una visione d’insieme dei compiti da portare a termine, spesso sparpagliati tra i computer e gli smartphone, e permette di alleviare lo stress materializzandolo.
Quali compiti è bene affrontare nel weekend?
Morand: Il dirigente dovrebbe idealmente approfittare di questi due giorni per riprendere fiato ed evitare di consultare costantemente la posta elettronica. Consiglio di consacrare un’ora la domenica, a fine giornata, per consultare l’agenda e organizzare la settimana. Se vi è però la necessità di lavorare, il weekend è ideale non per concentrarsi sul reattivo ma piuttosto sullo strategico. Si può approfittare per sviluppare delle idee a lungo termine, ad esempio. Può trattarsi di un momento opportuno per incontrare altri dirigenti d’impresa e scambiarsi qualche consiglio.
I giorni festivi di maggio si avvicinano: i dirigenti come dovrebbero organizzare i ponti e le loro vacanze?
Morand: Bisognerebbe, a mio avviso, prendere due settimane all’anno e organizzare regolarmente dei weekend lunghi per staccare la spina. Raccomando di riservare soltanto un’ora al giorno alla lettura della posta elettronica, in modo da mantenere un contatto con la realtà e per evitare di preoccuparsi. A parte questo, uno stacco totale è d’obbligo.
Per quanto concerne la gestione del tempo, quali differenze osserva tra i dirigenti di una start-up e di una PMI già ben avviata?
Morand: I primi tre o quattro anni di una start-up sono cruciali e quindi molto intensi in termini di ritmo di lavoro. Questi giovani dirigenti si danno anima e corpo, non calcolano le ore e subiscono molta pressione, anche se spesso essa è positiva. È il rischio che si corre quando ci si lancia in un’avventura imprenditoriale.
E per quanto concerne i dirigenti della nuova generazione, sono diversi da quelli della precedente?
Morand: Non credo che esista un vero e proprio gap generazionale. Mi sembra però che i giovani imprenditori oggi desiderino vivere intensamente e che non vogliano scendere a compromessi. Non esitano a prendersi delle vacanze per riposarsi, cosa difficile da immaginare fino a qualche anno fa. Certi dirigenti più anziani invece non desiderano che i loro impiegati sappiano che sono in vacanza.
Qual è l’influenza del digitale sull’organizzazione del lavoro?
Morand: Non vi è più alcuna separazione, né gerarchizzazione: tutto è importante. Questa difficoltà nello stabilire delle priorità è dovuta in particolare alla nozione d’immediatezza dettata dal digitale. Non c’è più pazienza, l’informazione e gli individui sono sempre disponibili. Per preservarsi e restare performanti, i dirigenti devono riuscire a disconnettersi.