La Svizzera rivede il suo sistema di traffico dei pagamenti. Questo processo si concluderà nel 2020 e concerne anche le PMI. Le spiegazioni di Boris Brunner, membro della direzione di SIX Interbank Clearing.
La Svizzera armonizza il suo sistema di traffico dei pagamenti. L’obiettivo della manovra? Adattarsi alla crescente digitalizzazione dell’economia e assicurare l’adeguamento con le leggi nazionali e le norme internazionali. Questa evoluzione spinge anche le PMI a rivedere alcuni dei loro funzionamenti. Boris Brunner, membro delle direzione di SIX Interbank Clearing, una filiale del gruppo SIX incaricato di condure questo progetto, dispensa i suoi consigli alle imprese. Raccomanda loro, in particolare, di interessarsi da subito a questa questione e di prendere contatto con la loro banca o il loro fornitore di programmi informatici.
Per quali ragioni il traffico dei pagamenti deve essere modificato?
Boris Brunner: Lo sviluppo del traffico dei pagamenti nel corso degli ultimi cento anni ha dato luogo a un accumulo di norme, di procedure e di formati. Esistono, ad esempio, sette tipi di bollettini di versamento diversi. Oggi è necessario armonizzare e semplificare il sistema.
Perché affrontare il problema proprio adesso?
Brunner: La digitalizzazione crescente degli scambi rafforza questo bisogno di cambiamento. Vi sono ancora troppe tappe realizzate su carta, una situazione che sta raggiungendo i suoi limiti. L’obiettivo consiste nel creare dei processi che potranno svolgersi interamente in maniera elettronica. Questo ci permette anche di essere in regola automaticamente con le leggi nazionali e internazionali già in vigore, in particolare per quanto concerne il riciclaggio di denaro. Si deve sottolineare che ci adatteremo a quanto già avviene altrove – ad esempio, all’Area unica dei pagamenti in euro (SEPA) –, e non si dovrà trovare una nuova via.
Concretamente, in cosa consiste questa armonizzazione?
Brunner: Concerne i bonifici, i prelevamenti, i bollettini di versamento e la comunicazione dei dati (reporting). Per quanto riguarda i bonifici e i prelevamenti, attualmente esistono due sistemi paralleli, quello delle banche e quello di PostFinance. Verranno armonizzati sulla base della norma internazionale ISO20022, uno standard mondiale nello scambio elettronico dei dati. L’identificazione per tutte le transazioni avverrà attraverso il numero di conto bancario IBAN. In merito ai bollettini di versamento, le sette varianti attuali verranno soppresse e sostituite con un bollettino di versamento unico munito di un codice QR, che comprenderà tutti i dati del pagamento. Sarà ancora possibile effettuare degli ordini di pagamento fisici presso le banche o dei versamenti allo sportello postale. Per quanto concerne il reporting, una nuova norma permetterà di gestire gli stati del conto e le visualizzazioni dei movimenti in maniera automatizzata. Tutte queste evoluzioni arriveranno entro il 2020.
Quali sono i principali vantaggi per le PMI?
Brunner: Il nuovo sistema avvantaggerà le imprese in maniera innegabile. L’armonizzazione dei processi e la possibilità di effettuarli in maniera digitale passo dopo passo, permetteranno un risparmio di tempo e di denaro. Il ricorso sistematico all’identificazione IBAN – che permette di vedere immediatamente se un numero di conto è falso – comporta inoltre una riduzione del rischio di errore.
Un altro punto interessante per le PMI risiede nell’abolizione dei diversi sistemi paralleli, che comporterà un aumento della concorrenza tra i diversi fornitori di servizi (istituiti bancari, fornitori di programmi) e, pertanto, offerte più vantaggiose. Le PMI potranno anche scegliere più liberamente con chi desiderano lavorare.
Quali tappe devono intraprendere le PMI per adeguarsi?
Brunner: La situazione varia molto da un’impresa all’altra. È perciò difficile dare una risposta che sia valida per tutti. Per certe PMI, il cambiamento di sistema sarà appena percettibile. Esse non dovranno intraprendere nulla di particolare ma semplicemente usare l’identificazione IBAN e il nuovo codice QR. È il caso soprattutto di quelle che funzionano già interamente con l’e-banking. Infine, gli adattamenti necessari dipendono dal tipo di programma usato. Per determinare se e come ci si deve muovere, è importante contattare la propria banca e il proprio fornitore di programma.
Quando le PMI devono iniziare a svolgere questo processo?
Brunner: Consiglio di cominciare il prima possibile. Esse devono fare il punto della situazione rapidamente e sapere esattamente quali sforzi dovranno intraprendere, in modo da poter pianificare eventuali cambiamenti. In ogni caso, esse possono verificare da oggi se dispongono dei numeri di conto IBAN dei loro fornitori e collaboratori, e richiederli se è necessario. Gli altri formati non saranno più validi a partire dalla metà del 2018.