(04.09.2019) Nessun paese è più innovante della Svizzera. L’indice mondiale dell’innovazione 2019, pubblicato dall’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), la colloca in prima posizione, davanti alla Svezia, agli Stati Uniti e al Regno Unito.
Questo è il nono anno che la Svizzera figura in testa all’indice, che paragona 129 economie nel mondo sulla base di 80 indicatori. Il paese si distingue dagli altri in particolare per tre aspetti: le richieste di brevetti, gli introiti derivanti dalla proprietà intellettuale e i prodotti manifatturati d’alta tecnologia.
Questi risultati fanno eco alle classifiche dell’Unione europea sull’innovazione apparsi durante l’estate 2019. L’indice Regional Innovation Scoreboard in particolare pone la regione di Zurigo e il Ticino al primo e al secondo posto, le quali superano Helsinki-Uusimaa, Stoccolma e la Grande Copenaghen.
Per quanto concerne l’evoluzione mondiale della scienza, dell’innovazione e della tecnologia, lo studio dell’OMPI emana svariate grandi tendenze. Esso sottolinea che le economie dal reddito intermedio sono sempre più attive in questi settori, con un incremento del numero di brevetti e delle attività di R&S. Le spese pubbliche nella ricerca e sviluppo tendono invece a restare immobili, soprattutto in certi stati dal reddito elevato.
Inoltre, il protezionismo e le perturbazioni degli scambi commerciali costituiscono un freno alle volontà d’innovare. Infine, gli autori sottolineano l’esistenza di un abisso tra i paesi che riescono a trarre benefici dai loro investimenti nell’innovazione e quelli che faticano ancora a concretizzare un reale vantaggio.
L’indice mondiale dell’innovazione esiste da dodici anni. Viene pubblicato dall’OMPI, istituzione specializzata delle Nazioni uniti la cui sede si trova a Ginevra, in collaborazione con l’Istituto europeo d’amministrazione degli affari (INSEAD) in Francia e l’Università Cornell negli Stati Uniti.
Ultima modifica 04.09.2019
