
(28.11.2018) I principali contratti collettivi di lavoro (CCL) prevedono degli aumenti di salario per quest’anno. Dopo l’inchiesta presso le parti sociali, l’Ufficio federale di statistica (UST) evoca un rialzo nominale dei salari effettivi dello 0,9% e dello 0,5% per i salari minimi.
Più in dettaglio, gli aumenti collettivi dei salari ammontano allo 0,3%, contro lo 0,6% per quelli accordati a titolo individuale. Nel settore secondario, gli aumenti collettivi toccano più della metà dei salari, contro un po’ meno di un quarto nel terziario.
L’aumento dei salari effettivi, ovvero la remunerazione lorda versata su 12 o 13 mesi, è inoltre più importante nel settore terziario (1%) che nel secondario (0,8%). Per quanto concerne il salario minino negoziato in un settore, questo aumento è dello 0,1% soltanto nel secondario contro lo 0,8% nel terziario.
Più in dettaglio, il settore del trasporto e deposito così come le attività finanziarie e assicurative registrano l’incremento del salario effettivo più importante (1,6%), seguito dall’insegnamento (+1,3%), dalla sanità e azione sociale o ancora l’informazione e la comunicazione (+1%). Le attività di servizi amministrativi e di sostegno (+1,3%) e l’industria manifatturiera (+0,3) sono i settori dove l’aumento del salario minino è stato più marcato.
Per stabilire il suo studio, l’UST si è interessato ai CCL più importanti, ovvero quelli che concernono almeno 1'500 dipendenti. L’aumento dello 0,9% del salario effettivo che tocca 480'000 lavoratori e quello dello 0,5% del salario minino che concerne 1'360'000 persone non compensano le previsioni di rincaro dell’1% dei prezzi previste per il 2018.
Ultima modifica 28.11.2018