"Le PMI svizzere possono cavarsela bene in Israele"

Importante partner economico in Medio Oriente, per la Svizzera Israele offre sbocchi interessanti per le società elvetiche. Zoom sui vantaggi e gli inconvenienti di una presenza su questo mercato. 

La Svizzera figura al quarto posto dei partner che esportano il maggior numero di beni, di servizi e di capitali verso Israele, dopo l’Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina. Il volume totale di queste esportazioni ammontava nel 2015 a USD 3,6 miliardi. Gli scambi tra i due stati sono facilitati dal 1993 grazie ad un accordo di libero scambio tra i paesi del Vicino Oriente e l’Associazione europea di libero scambio. Quali opportunità commerciali ha da offrire il mercato israeliano alle imprese elvetiche? Armin Zucker, presidente della Camera di commercio Svizzera-Israele a Zurigo, ne descrive le specificità. 

Con le sue 2000 start-up e USD 4,8 miliardi di raccolta fondi nel 2016, il sistema d’innovazione israeliano è conosciuto nel mondo intero per la sua efficacia. Ci può spiegare le sue caratteristiche? 

Armin Zucker: L’ecosistema israeliano dispone di risorse umane di grande qualità, sia sul piano delle attitudini che delle qualifiche e dell’esperienza. Questo capitale umano è dovuto in parte alla formazione ricevuta dai giovani israeliani durante il servizio militare. Il sistema d’innovazione è segnato da una mentalità che in inglese si definisce "beating the system". È caratterizzata dalla volontà di raggiungere il proprio scopo e cambiamenti significativi utilizzando tutti i mezzi necessari, a costo di aggirare o modificare certe regole. La creatività, la passione per l’innovazione, una certa flessibilità etica e fiducia in sé stessi costituiscono altre caratteristiche importanti. L’ecosistema israeliano deve pure molto all’immigrazione venuta dall’ex URSS, a un’alta percentuale di scienziati, così come a posti poco attrattivi nel settore pubblico. Senza dimenticare la folta presenza di società di capitale di rischio, così come l’importanza del settore della difesa. 

Perché il mercato israeliano è interessante per le imprese svizzere? 

Zucker: Si tratta di un’economia in pieno slancio. La popolazione è la sesta più abbiente dell’Asia e del Medio oriente: gli israeliani sono ricchi quanto la media europea, secondo un recente rapporto di Credit Suisse, con una classe media in crescita. Sono inoltre stati annunciati investimenti massicci nelle infrastrutture. Grazie alla buona reputazione dei loro prodotti e la loro immagine affidabile, le società svizzere possono cavarsela bene in tale contesti di crescita. 

In quali settori le imprese elvetiche si propongono in Israele? 

Zucker: Secondo le statistiche 2015 sullo sfruttamento di beni svizzeri in Israele, i cinque settori principali sono, in odine d’importanza, i prodotti chimici, i metalli e pietre preziose, le macchine e le attrezzature elettroniche, gli strumenti, orologi e gioielli così come l’agricoltura e i prodotti forestali. Parallelamente, le banche svizzere e le società di consulenza finanziaria sono sempre più attive nel paese. 

Per entrare nel mercato israeliano, è necessario aprire un ufficio nel paese? 

Zucker: No. Israele è un piccolo paese dove le persone influenti e gli imprenditori si conoscono tutti. Il legame sociale è molto stretto. Piuttosto che aprirvi un ufficio, è importante avere dei contatti locali e degli intermediari che vi aprano delle porte. 

Quali difficoltà può incontrare una PMI che cerca di insediarsi in Israele? 

Zucker: Israele è un mercato maturo in svariati settori e le imprese svizzere dovranno affrontare una competizione locale e internazionale importante. Inoltre, le regole possono essere severe in certi settori. Quando un’impresa tratta con agenzie governative, le procedure sono talvolta fastidiose e fortemente burocratiche. L’ambiente economico e lo stile degli affari possono anche sembrare troppo famigliari a degli svizzeri. Le relazioni informali e personali vi rivestono un ruolo più importante rispetto alla Svizzera. 

Quali sono i vantaggi principali di una presenza sul mercato israeliano? 

Zucker: Israele è un centro internazionale del design hi-tech, della ricerca e dello sviluppo (R-S). Le tecnologie di punta offrono molte opportunità interessanti di partenariato commerciale tra la Svizzera e Israele, ad esempio nel settore dell’informazione e delle comunicazione (cybersicurezza inclusa), degli strumenti e servizi di sicurezza, della difesa, così come nell’ambito di meditch e biotech. La produzione di elettricità, l’educazione e la formazione o anche le strade e la progettazione d’infrastrutture presentano pure degli sbocchi interessanti per le imprese svizzere. 

Quali consigli darebbe a un imprenditore svizzero che desidera lanciare il proprio prodotto in Israele? 

Zucker: Siamo scettici in merito all’apertura di un ufficio o un insediamento diretto di una PMI nel paese. Raccomandiamo però il ricorso ad agenti locali in modo da entrare sul mercato israeliano. Il governo israeliano incoraggia le join-venture e il licensing (vendita del diritto d’utilizzo di un certo sapere).


Informazione

Biografia

Ritratto di Armin Zucker, presidente della Camera di commercio Svizzera-Israele.

Armin Zucker è presidente dal 2011 della Camera di commercio Svizzera-Israele. Ha studiato diritto a Zurigo e Ginevra, prima di passare l’esame di avvocatura nel 1986. Nel 1989 inizia a lavorare presso lo studio Meyerlustenberger Lachenal a Zurigo come associate (1989-1994), per poi diventare partner (1994-2015) e infine, consel nello studio stesso (dal 2016). Formatosi dapprima in diritto fiscale, è oggi specializzato nell’immobiliare.

Ultima modifica 05.07.2017

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